Se ti stai chiedendo cos’è un tracciamento e perché non dovresti sottovalutare la sua funzione, questo è l’articolo che fa per te.
“Tracciare” significa raccogliere ed elaborare i dati relativi agli utenti e il loro percorso all’interno di un sito web.
Ogni sito ha, o dovrebbe avere, un KPI (Key Performance Indicator), ovvero un obiettivo principale da raggiungere.
Che sia l’acquisto di un prodotto o di un servizio, l’iscrizione ad una newsletter o la lettura degli articoli del blog, è molto utile definirlo e tracciarlo per comprendere se, come e perché gli utenti interagiscono con il tuo sito web, in modo da avere sotto controllo l’andamento della tua attività.
Analizza, osserva, traccia!
Immagina di aver appreso alla perfezione un copione. Di averne comprese le sfumature e di essere entrato nel personaggio con maestria. Di andare in scena e dare il massimo.
Ora immagina di non poter sapere se al pubblico è piaciuto o no il tuo lavoro. Nemmeno se i tuoi colleghi attori o il regista hanno apprezzato la tua performance.
E quindi di non riuscire a sapere se va bene così o se devi migliorare qualcosa.
Sarebbe un po’ frustrante no?
Ecco, trascurare il tracciamento dell’attività degli utenti sul tuo sito web è un po’ la stessa cosa.
Non tracciare i dati significherebbe andare alla cieca e, con grande probabilità, fare una grande fatica per ottenere risultati poco tangibili.
Ma come si possono captare i comportamenti degli utenti?
Si possono inserire degli script all’interno del codice del sito, oppure installare (con più semplicità) il tool di tracking per eccellenza: Google Tag Manager.
Questo strumento gratuito di Google ti permette di vedere quanti utenti navigano il tuo sito in un lasso di tempo selezionato, di visualizzare le pagine che visitano, di osservare il percorso che li ha condotti fino a lì e di stabilire i punti di interesse o di caduta: informazioni determinanti per poter intraprendere nuove strategie.
Se ti stai preoccupando per la privacy, è tutto perfettamente lecito. A patto ovviamente di informare i visitatori e chiedere il loro consenso, cosa che puoi fare in modo piuttosto intuitivo con iubenda.
Monitora le tappe dell’utente
Un altro fattore che dovresti analizzare è il percorso che l’utente fa per raggiungere il KPI che hai stabilito. Più breve e intuitivo sarà il viaggio, più alte saranno le possibilità di portarsi a casa una “conversione”, ovvero convertire l’utente visitatore in un cliente o in utente registrato.
Per tracciare il percorso ti consigliamo Hotjar, uno strumento che genera mappe di calore, registrazioni di schermo e densità dei click delle pagine specifiche, nonché una buona base per migliorare il percorso utente ed aumentare i tuoi goal.
Ed infine il gobbo, il suggeritore invisibile, l’aiuto dietro le quinte: Facebook Pixel.
Si tratta di un frammento di codice, la cui funzione è tracciare le persone che visitano il tuo sito web ed evidenziare quali azioni hanno intrapreso. In questo modo, potrai tracciare le conversioni che provengono dalle pubblicità che hai fatto sui sul social e creare dei gruppi di utenti, al quale destinare ulteriori campagne pubblicitarie più specifiche.
Come si applica il tracciamento al teatro?
Mettiamo che la tua compagnia teatrale stia preparando un nuovo spettacolo.
Dopo aver creato una pagina dedicata ad esso sul sito web della compagnia e aver installato tutti i codici di tracciamento, potreste attivare una campagna promozionale su facebook e instagram che mostra l’annuncio del vostro spettacolo a tutti gli abitanti della vostra zona.
Su 1000 persone che vedranno questo annuncio, poniamo il caso che 300 ci clicchino sopra e vengano quindi indirizzate alla pagina dedicata allo spettacolo sul vostro sito.
Il Pixel registrerà questa visita e inserirà quegli utenti in un pubblico specifico.
Una precisazione: voi non potete sapere il nome e cognome di questi utenti. Tutto questo sistema si svolge in forma anonima e aggregata, in modo da rispettare la privacy degli utenti.
Adesso potrete realizzare una seconda campagna pubblicitaria, indirizzata solo e soltanto a chi ha cliccato sul link e visitato la pagina, in quanto probabilmente molto più interessati allo spettacolo rispetto ai 700 che hanno ignorato il primo annuncio.
Potrebbe essere opportuno dare dei contenuti di maggior valore a questo “pubblico” interessato, in modo da convincerlo a comprare il biglietto.
Potreste creare un trailer e mostrarglielo nell’annuncio, inserendo un link per l’acquisto dei biglietti (o un pulsante “chiama ora” con il numero di telefono del teatro). Oppure degli articoli che parlano bene del vostro spettacolo.
Potreste addirittura prevedere un ulteriore passaggio, offrendo uno sconto Last minute agli utenti del pubblico interessato che a 2 giorni dalla messa in scena non abbiano ancora comprato il biglietto.
Insomma, le possibilità sono tante e ti permettono di ottenere ottimi risultati concentrando il budget sugli utenti che è più probabile convincere.
Prova a confrontare questo sistema con l’alternativa di stampare qualche centinaio di locandine e pagare 2 settimane di affissioni.
Puoi sapere chi ha visto le affissioni? Puoi sapere chi è interessato? Puoi ricontattarli in qualche modo? Assolutamente no.
E, in base alle dimensioni della tua città, ti può costare qualche centinaio di euro fare tutto questo.
Lo stesso budget, investito correttamente sul web, avrà un ritorno economico molto più vantaggioso e misurabile.
Pronto a tenere traccia?
Se hai un’attività teatrale continua a seguire gli articoli di Marketing culturale di Teatro per Tutti: abbiamo ancora tanti consigli per aiutarti a rendere il tuo teatro davvero per tutti!
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Costruiremo insieme la strategia più adatta ai tuoi obiettivi.