Siamo finalmente giunti alla fine di questo nostro percorso attraverso la storia del costume e della moda del Novecento.
Gli anni ’90 sono sicuramente la giusta conclusione di un secolo che ha visto susseguirsi importanti cambiamenti e innovazioni, sia per quanto riguarda l’evoluzione della moda che in tutti gli altri campi, come ad esempio quello sociale, politico o scientifico.
Sono tante le cose che negli anni ’90 prendono la spinta dal decennio precedente, ma ben presto si caratterizzano con elementi inconfondibili che diventano il loro vero e proprio marchio di fabbrica.
Ancora oggi è molto facile imbattersi in spezzoni di programmi o serie televisive girati negli anni ’90, semplicemente facendo un po’ di zapping. Per cui sarà facile per un costumista trovare dei riferimenti ed ispirazione per uno spettacolo ambientato in questi anni.
Quello che dobbiamo capire è in quale categoria inquadrare i nostri personaggi, in modo da rappresentarli al meglio.
Sicuramente in questo decennio era molto importante inquadrare il proprio vestiario in uno stile ben preciso, per dare un’immagine ben definita, attraverso l’abbigliamento, anche della propria personalità.
Possiamo suddividere gli anni novanta in due direttrici principali:
Moda e tendenze e Contromoda
MODA E TENDENZE
Così come gli anni ’80, non si può parlare di una vera e propria moda, ma di una moltitudine di stili e tendenze.
Se da una parte si guarda alle passerelle dell’alta moda e del prêt-à-porter (il marchio è sempre molto importante), dall’altra i media hanno una fortissima influenza sull’immaginario comune, soprattutto sui più giovani.
Ci si ispira a quello che si vede in televisione, al cinema, nei videoclip, mescolandolo con la moda “ufficiale”, vista attraverso la pubblicità e le riviste di genere.
FORMALE E CASUAL
Per quanto riguarda l’abbigliamento formale, non ci sono importanti innovazioni o cambiamenti drastici: i completi da uomo o da donna non si distaccano eccessivamente da quelli del decennio precedente, a parte ridurre gradualmente, durante il corso degli anni, la dimensione delle spalle.
Quando non si tratta di occasioni prettamente formali, il completo diventa uno spezzato, creando un look casual ancora oggi fortemente utilizzato: spesso la giacca viene indossata con jeans e mocassini, senza cravatta e con il primo bottone della camicia aperto (ma a volte anche il secondo).
Il colore la fa da padrone in questo tipo di abbigliamento e le giacche si colorano di tonalità sgargianti: rosa, arancio, giallo, verde e l’ormai intramontabile bianco.
A differenza degli anni ’80, in cui era molto in uso abbinare colori molto forti a contrasto, adesso questi vengono smorzati dal nero o dal bianco delle camicie e dal blu dei jeans.
MAGRI ALL’ECCESSO
Se negli anni’80 c’era stato un ritorno al body conscious, per cui veniva esaltata la magrezza e l’atleticità del corpo – ottenuta mediante incessanti allenamenti di aerobica – negli anni ’90, invece, non è più importante che il corpo femminile sia atletico, l’importante è che sia magro.
Magro fino all’eccesso: sulle passerelle fanno da padrone modelle come una giovanissima ed androgina Kate Moss, o al tempo stesso Naomi Campbell, Linda Evangelista, Carla Bruni.
Non a caso i Novanta sono il decennio in cui, tra le ragazze si sviluppano patologie legate ai disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia e, anche se in percentuale molto minore, non risparmiano neanche i ragazzi.
LA MODA DEI GIOVANI
Anche la musica pop, quella definita più commerciale, esercita una forte influenza: le boyband e le girlband, come ad esempio i Take That, i Backstreet Boys e le Spice Girls, per citare i più popolari, in questi anni sono delle vere e proprie icone di stile.
Le t-shirt strettissime, nelle fantasie più varie, abbinate ai gilet oversize, in pelle o in tessuti da tappezzeria, insieme ai jeans, per i quali spesso si preferiscono le colorazioni più chiare.
Molto in voga era anche indossare le felpe sportive con i jeans, invece che con i pantaloni della tuta, e con gli anfibi, invece che con le scarpe da ginnastica.
Per le ragazze come non ricordare i top cortissimi, appena sotto il seno, la scollatura rotonda molto pronunciata sia davanti che dietro, abbinati ai jeans a vita alta.
Quest’ultima si abbassa di circa dieci centimetri tra l’inizio e la fine del decennio, dal punto vita naturale, fino a scoprire l’ombelico, presagendo quello che sarà la tendenza da lì fino al 2010, più o meno, abbassando sempre di più il punto vita, fino a scoprire le anche.
Altre icone di stile per i giovani di questo periodo, sono i personaggi di Beverly Hills 90210, serie tv che ha abbracciato tutto il decennio, andando in onda per la prima volta negli Stati Uniti nel 1990 per finire nel 2000.
È un importante excursus della moda giovanile di questi anni, che spesso anticipa molte tendenze e sicuramente ne ha create di proprie.

CONTROMODA
A contraltare della moda e delle tendenze ritenute commerciali, troviamo stili completamente opposti, tutti legati a correnti musicali che hanno fortemente caratterizzato il decennio: il grunge e l’hip-hop.
IL GRUNGE
Si tratta di un movimento alternativo, nato sul finire degli anni ’80 nell’atmosfera cupa e disagevole dell’estrema provincia americana. Tra Seattle ed altre città dello Stato di Washinghton, da band come Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, per citare i più conosciuti.

Grunge è un termine in slang a cui non si può dare una traduzione italiana ben precisa.
Diciamo che possiamo tradurlo in “sporco”, quando ci riferiamo allo stile musicale, proprio per l’uso di distorsori per gli strumenti che creavano un suono cupo, caldo e, appunto, sporco.
Per quanto riguarda lo stile dell’abbigliamento possiamo invece tradurlo in “trasandato”. Un tipo di abbigliamento che trovava i suoi maggiori sostenitori nei giovani definiti Generazione X: generazione che rifiutava il conformismo nato negli anni ’80 e delusi dal sistema politico sociale.
Tra i capi di abbigliamento diventati icona di questo stile troviamo le camicie di flanella a quadri, i jeans strappati, gli anfibi, i maglioni vecchi e sformati, le t-shirt delle band.
L’ HIP-HOP
Già nato negli anni’80 come fenomeno di cultura urbana, nei Block Party, feste di strada nei quartieri malfamati di città come New York, ma anche Chicago, Detroit o Los Angeles, in cui i giovani afroamericani e latini si ritrovavano per affermare una propria dimensione ed identità del ghetto.
L’abbigliamento oversize di rappers ed hip-hoppers, nasce dalla miseria in cui erano cresciuti, per cui l’usanza di far indossare ai figli più piccoli quello che era stato dismesso dai più grandi.
Questo sicuramente il motivo iniziale, ma presto si caratterizza come simbolo del genere musicale.
IL VENTUNESIMO SECOLO
All’inizio del secolo il bombardamento mediatico propone corpi perfetti e magrissimi a livelli irraggiungibili per la donna comune, che spesso sfociano in disturbi alimentari come l’anoressia e la bulimia che erano state al centro anche del decennio precedente.
Verso la fine dei primi dieci anni del nuovo secolo, si raggiunge finalmente la consapevolezza dell’assurda negatività di questo modello, cominciando ad esaltare le diversità dei diversi corpi umani.
La moda del nostro secolo è stata fino ad oggi un perfetto mix di influenze passate e nuove tendenze, a volte anche un po’ assurdi.
Con l’avvento di internet, un nuovo media si è fatto strada nel gettare sempre nuove tendenze, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui gli influencer hanno preso il posto delle vecchie icone della tv o del cinema.
REALIZZARE COSTUMI ANNI ‘90
Ecco le caratteristiche principali per un costume femminile anni ’90:
- Il punto vita è quello naturale all’inizio del decennio, scendendo sempre più in basso mano a amano che ci avviciniamo al 2000.
- Se si vuole dare uno stile pop al personaggio la combinazione di stili è pressoché infinita.
- Il look casual – con giacca colorata, o il gilet in tessuti di tappezzeria o di camoscio, camicetta neutra o t-shirt e pantaloni – da un’immagine più formale e “perbene”.
- Sono gli anni delle girlband, in cui ogni personaggio della band ha una personalità ben definita anche grazie all’abbigliamento: dalla “baby-spice” che indossa abitini cortissimi i colori pastello abbinati alle scarpe sportive con la suola altissima, alla “sporty-spice”, sempre vestita con pantaloni della tuta di importanti marchi dello sportwear e top cortissimi e fascianti.
- Sono gli anni del boom di serie tv come Beverly Hills 90210, in cui gli stili precedentemente citati vengono mescolati tra loro.
- Fenomeni di cultura urbana danno vita a correnti di abbigliamento e di pensiero come il grunge – camicioni di flanella, pantaloni in jeans chiaro strappato e ricucito, magliette delle band e per le ragazze anche babydoll e sottovesti vengono usate come vestiti – l’hip-hop – indumenti oversize, che spesso si rifanno al mondo della pallacanestro – il gotico, il britpop, la techno.
- Tipico degli anni ’90 è unire capi oversize, ad altri strettissimi e fascianti, come ad esempio i pantaloni larghissimi con i top striminziti o l’esatto contrario.
Per i personaggi maschili le caratteristiche principali da tenere presenti sono molto simili a quelle femminili:
- Il look casual con giacca coloratissima, camicia neutra e jeans, per dare un’immagine più formale.
- I look ispirati alle boyband, ad esempio Take That e Backstreet Boys,o ai personaggi delle serie tv, con t-shirt strettissime, dal bianco alle fantasie più varie, abbinate ai gilet oversize, sempre in pelle o in tessuti da tappezzeria, unite ai jeans, per cui spesso si preferiscono le colorazioni più chiare.
- I look di contromoda ispirati alle varie correnti musicali del periodo, come il grunge, l’hip-hop, l’Heavy Metal, il gotico o l’elettronica.
ALTRI RIFERIMENTI UTILI PER UN COSTUME TEATRALE ANNI ’90
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