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Il Monologo di Jacques da “Come vi piace” di W. Shakespeare

Il Monologo di Jacques da “Come vi piace” di W. Shakespeare

Eccoci arrivati ad un nuovo appuntamento col “Monologo del Mese” di Teatro per Tutti.

In questo periodo, in cui l’Estate finisce e si è colti dalla malinconia, abbiamo pensato che fosse giusto far la conoscenza di Jacques da “Come vi piace” di William Shakespeare.

Jacques è il personaggio più malinconico di questa commedia pastorale del Bardo e quindi siamo sicuri che con lui vi sentirete in buona compagnia… 😉

Ad interpretare per noi questo monologo, probabilmente il più famoso dell’intera commedia, è il nostro amico attore Andrea Brenna.

Puoi vedere il video della sua interpretazione andando sul canale Youtube ufficiale di Teatro per Tutti.

E se hai voglia di raccogliere la sfida di Andrea e interpretare a tua volta il monologo di Jacques, ti consiglio di entrare a far parte del Gruppo Facebook “Monologo del Mese”.

Perché Jacques?

La scelta è caduta proprio su questo personaggio della commedia, perché Jacques è colui che pronuncia il famosissimo monologo in cui viene fatta una grande similitudine tra la vita e il teatro. Una similitudine affascinante, soprattutto per chi ama il teatro e calca le scene di un qualsiasi palcoscenico.

È un monologo molto poetico e penso che qualsiasi attore debba avere l’occasione di interpretarlo.

Chi è Jacques?

Jacques è un signore al seguito del Duca che, durante il corso della vicenda, viene esiliato dal fratello usurpatore. Fedele al suo signore, si rifugia con lui nel bosco di Ardent.

Se guardiamo ai fatti e all’azione, è un personaggio quasi del tutto marginale.

Jacques infatti non partecipa praticamente a nessuna azione ed è quindi il personaggio più meditativo dell’intera commedia. Osserva quel che fanno gli altri personaggi con distacco, giudicandoli. Personaggio positivo, Jacques è dotato di una grande saggezza ed è molto malinconico.

È innamorato di una ragazza di campagna, tuttavia non cerca praticamente quasi mai di conquistarne il cuore e nel corso della vicenda arriva a disinteressarsi ai piaceri della vita, motivo per cui, alla fine della commedia decide di dedicarsi ad una vita religiosa e meditativa.

Alcuni studiosi, a causa di queste sue peculiarità, affermano che in qualche misura è il precursore del giovane principe di Danimarca dell’ “Amleto”.

Anche Amleto è molto malinconico e per certi versi meditativo. Il principe di Danimarca, infatti, non è certo una persona impulsiva, e i suoi innumerevoli soliloqui riflessivi ne sono una prova.

La trama di “Come vi piace”

Come vi piace” è una commedia pastorale, in prosa e in versi, scritta tra il 1599 e i primi mesi del 1600.

L’opera teatrale era basata sul romanzo di Thomas Lodge “Rosalinda: El legado dorado de Euphes”.

La commedia si svolge all’interno di un ducato francese, ma la maggior parte dell’azione avviene in un bosco.

L’inizio della commedia è piuttosto burrascoso, perché abbiamo Federigo che usurpa con la violenza il Duca dalla sua posizione di potere, costringendolo a fuggire nel vicino Bosco di Ardent, seguito da alcuni e fedeli signori della propria corte.

La figlia del Duca Legittimo, Rosalinda, rimane in un primo momento nel ducato assieme alla grande amica e figlia del duca usurpatore, Celia.

Contemporaneamente anche Orlando, un giovane gentiluomo del regno innamorato di Rosalinda, essendo perseguitato dal fratello Oliviero si trova costretto ad abbandonare la propria casa per rifugiarsi nella solita foresta dove è in esilio il legittimo Duca.

Nel frattempo, nel ducato le cose si mettono male per Rosalinda. Quest’ultima infatti viene maltrattata da Federigo perciò, assieme alla sua fidata amica Celia e al buffone di corte Pietraccia, decide di fuggire anche lei presso il Bosco di Ardent. Durante la fuga Rosalinda e Celia si travestono da uomini, facendosi chiamare Ganimede e Aliena.

Ecco quindi che tutti i personaggi principali si trovano nell’idilliaco bosco di Ardent, lasciandosi alle spalle gli intrighi di corte e la sua malsana atmosfera. Ed è proprio in questa sorta di bosco incantato che ogni personaggio sembra ritrovare la felicità o la serenità.

Ognuno, sotto l’influenza magica del bosco, risulta essere una persona migliore.

Infatti all’interno della foresta di Ardent, che è quasi miracolosa, i malvagi riescono a redimersi e tra i vari personaggi, tra i quali persone semplici come popolani e pastori, nascono dolci amori.

Alla fine, in parte propria grazie all’intraprendenza della giovane Rosalinda alias Ganimede, si celebrano anche quattro nuovi matrimoni coronando così l’amore di quattro giovani coppie. Non solo, all’insegna del lieto fine tipico della commedia pastorale, Federigo chiede perdono al fratello restituendogli il legittimo regno.

Bosco di Ardent vs Ambiente di Corte.

Nella commedia pastoriale di Shakespeare vengono celebrati temi e valori tipicamente cristiani, sebbene il Bardo non lo faccia in modo esplicito. Infatti, nella contrapposizione Bosco – Corte, il primo risulta essere inequivocabilmente un posto migliore, sotto ogni punto di vista. La corte del ducato è il luogo della maliginità, degli intrighi e delle ingiustizie.

Invece nel bosco di Ardent, che è un posto quasi sospeso nel tempo e perciò magico, la vita è decisamente semplice e a contatto con la natura. Gli intrighi tipici dell’ambiente di corte sono del tutto estranei qui. E non è quindi un caso che i personaggi positivi della commedia è proprio nel bosco che trovano rifugio.

Ma la foresta di Ardent nopn è preclusa a chi è meno buono. I personaggi malvagi possono redimersi proprio in questo luogo magico e trovare quindi il perdono nei confronti delle persone a cui avevano arrecato danno.

E infine, sempre nel bosco, vengono celebrati ben quattro matrimoni, altro valore cristiano.

L’intraprendenza di Rosalinda e la meditazione di Jacques.

Rosalinda, indiscussa protagonista della commedia, ha un ruolo particolarmente importante. La figlia del Duca è quella che più degli altri personaggi con le sue azioni e le sue decisioni asseconda il potere magico e purificatore della foresta di Ardent.

È infatti merito di Rosalinda se le schermaglie amorose hanno un lieto fine e le giovani coppie si saldano nel matrimonio. Ed è grazie a lei che anche il suo stesso matrimonio si compie. Inoltre, è ancora merito di Rosalinda se il Duca spodestato riesce ad ottenere di nuovo il suo legittimo trono.

Sotto questo punto di vista, quindi, il nostro Jacques è l’antitesi di Rosalinda, sebbene entrambi siano personaggi buoni e positivi.

All’intraprendenza e alla vocazione all’azione di Rosalinda, si contrappone perfettamente la meditazione e la vocazione alla riflessione del malinconico e saggio Jacques.

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Il Monologo di Jacques.

Il monologo che vi proponiamo questo mese è quello in cui Jacques si lascia andare ad una delle sue molte riflessioni.

Stavolta la sua riflessione ha per tema la vita di ciascuno di noi.

Come detto, quello che rende particolarmente affascinante questo lungo discorso di Jacques è la similitudine che porta avanti tra le varie tappe della vita di un uomo e il teatro.

Jacques, infatti, paragona ogni essere umano, uomo o donna che sia, ad un attore che recita sul palco della vita. Il suo spettacolo non è altro che lo spettacolo della sua vita, per cui ogni tappa della sua esistenza è paragonata ad un atto di un lungo spettacolo.

Proprio per questa affascinante metafora metateatrale, il monologo è diventato tra i più celebri del repertorio Shakesperiano.

Ed è per questo suo essere così metateatrale che, secondo me, è un monologo che ogni attore dovrebbe interpretare almeno una volta nella vita.

Atto Secondo – Scena Settima

Tutto il mondo è un palcoscenico,

e gli uomini e le donne sono soltanto attori.

Hanno le loro uscite, come le loro entrate

e nella vita ognuno recita molte parti.

Ed i suoi atti sono sette età.

Prima, l’infante che vomita e miagola in braccio alla nutrice.

Lo scolaro poi, piagnucoloso.

La sua brava cartella, la faccia rilucente nel mattino,

che assai malvolentieri striscia verso scuola a passo di lumaca.

E poi l’innamorato, che ti sospira come una fornace

E in tasca ha una ballata tutta lacrime sopra le ciglia della sua adorata.

Poi un soldato, armato dei moccoli più strambi.

Un leopardo baffuto, geloso dell’onore, lesto di mano, pronto a veder rosso.

Pronto a cercar la bubbola della reputazione persino sulla bocca d’un obice.

E poi, il giudice. Con un bel ventre tondo, farcito di capponi.

Occhio severo, barba ritagliata a regola d’arte, gonfio di sentenze e di luoghi comuni.

E in questo modo, recita la sua parte.

L’età sesta ti muta poi l’uomo in magro pantalone in ciabatte.

Le lenti al naso, la borsa sul fianco e quelle braghe portate da ragazzo,

ben tenute, ma ormai spaziose

come il mondo per i suoi stinchi rattrappiti.

E il suo vocione da maschiaccio che ridiventa un falsetto infantile,

un suono fesso e fischiante.

L’ultima scena infine, a chiuder questa strana storia,

piena di eventi, è la seconda infanzia.

Il mero oblio.

Senza denti, senza occhi e senza gusto.

Senza niente.

E tu, come lo faresti?

Scommetto che a molti è venuta la voglia di interpretare questi versi così belli e poetici.

Andrea si è messo in gioco e si è divertito ad interpretare Jacques. Come diciamo sempre, con il video che vi proponiamo non pretendiamo assolutamente indicarvi che questo è il modo “giusto” per interpretare il monologo di Jacques. Quella di Andrea è solo una delle tantissime interpretazioni che è possibile dare al monologo.

E quindi ora siamo davvero curiose di vedere come reciteresti tu queste parole!

Non fare il timido e buttati!

Entra a far parte del nostro gruppo facebook “Monologo del Mese“e partecipa al nostro gioco! Puoi seguire le indicazioni presenti nel gruppo o leggerle nella nostra pagina web “Monologhi”.

Abbiamo anche pubblicato un Manuale di Dizione, che potrebbe esserti utile per esercitarti un po’ prima di realizzare il tuo video. In questo modo, se hai dei difetti di pronuncia o un forte accento, potrai riuscire a correggerlo per farti capire meglio da tutti! Nel nostro gruppo infatti potrai essere visto da attori provenienti da tutta Italia! Una buona dizione, anche se non obbligatoria, è molto apprezzata!

Se vuoi, puoi anche leggere i nostri tutorial di recitazione, che possono aiutarti a chiarire alcuni concetti base. Non si sostituiscono certamente ad una buona scuola di recitazione, ma possono comunque esserti molto utili! E non ti preoccupare se pensi di non avere il “physique du rôle” o l’età giusta per recitare il personaggio di Jacques, a noi va benissimo. Vogliamo vedere come lo interpreteresti tu e potresti quindi partecipare a questa nostra sfida con l’occasione di esercitarti.

In poche parole, divertiti anche tu a rendere Virale il Teatro insieme a noi! 🙂

Se sei alla ricerca di un monologo per un’audizione o un esame di ammissione per un’accademia, dai un’occhiata al nostro Ebook “Dieci Monologhi Maschili di William Shakespeare“.

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