Ecco tornare il nostro consueto appuntamento con il “Monologo del mese”. Ci lasciamo alle spalle il povero Chiàrchiaro per fare la conoscenza di un altro bel personaggio di Luigi Pirandello, l’Ignota della piece “Come tu mi vuoi”.
A interpretare il monologo di questo particolare personaggio femminile è l’amica e attrice Rubina Sarri. Puoi vedere la sua interpretazione nel canale youtube ufficiale di Teatro per Tutti.
Perché l’Ignota?
Questo personaggio mi ha sempre affascinato. È forte, ribelle ma anche fragile e dolce. È un personaggio ambiguo, dalle molte sfaccettature e credo sia davvero una bella sfida per un’attrice e perciò non poteva certo mancare nella nostra rubrica!
Chi è l’Ignota?
Come ben si capisce dal “non nome” stesso che Pirandello le ha dato, l’Ignota è una giovane donna la cui identità è sconosciuta. Ed è proprio su questo aspetto che si regge l’intera trama di “Come tu mi vuoi”.
Questo dramma venne scritto da Pirandello alla fine dagli anni venti e trae spunto da una reale vicenda di cronaca di allora, che sconvolse l’opinione pubblica noto come “il caso dello smemorato di Collegno”.
L’Ignota, approfittando di una situazione particolare, prende l’identità di un’altra donna scomparsa per sfuggire alla sua squallida vita.
La vicenda quindi si sviluppa interamente su questo bel personaggio femminile che si ritrova conteso tra l’amante Salter e un uomo che riconosce in lei la donna rapita da dei soldati tedeschi diversi anni prima, durante la Grande Guerra.
La trama
Se non hai ancora letto quest’opera di Luigi Pirandello, ti consiglio di farlo (ti lascio il link al libro su amazon)
Ma per capire meglio il personaggio stesso dell’Ignota, è bene parlare un po’ più diffusamente della trama di “Come tu mi vuoi”.
L’Ignota, quando si alza il sipario, vive nella Berlino del dopoguerra e conduce una vita che decisamente non la soddisfa.
È una ballerina, alla spasmodica ricerca di una esistenza diversa e altra rispetto a quella che sta conducendo. Una ricerca che la porta spesso a cercare la felicità in feste notturne e a ritrovarsi tra le braccia di giovani sconosciuti.
L’Ignota si sente intrappolata in una vita che non vuole avere e fa sempre di tutto per poter star il più possibile lontana da casa, dove si ritrova insidiata dal suo veccho amante, lo scrittore Salter e dall’ambigua figlia di lui.
Un giorno viene notata da Boffi, un uomo che riconosce in lei Lucia, la moglie scomparsa dell’amico Bruno Pieri. L’Ignota coglie la notizia con divertimento ma anche curiosità e, almeno inzialmente, sembra voler prendere in giro Boffi confondendolo con un atteggiamento davvero ambiguo.
Una via di fuga illusoria
Poi però si rende conto che questa è la grande occasione della sua vita per poter lasciare Berlino e lasciarsi dietro le spalle una esistenza squallida e vuota.
E così parte per l’Italia, felice di poter donarsi completamente a Bruno Pieri, restituendogli la sua cara Lucia. Per un breve periodo, l’Ignota sembra toccare la felicità con mano, impegnandosi a ricreare per Bruno la Lucia che lui tanto ama.
Poi però viene a scoprire che Bruno, ritrovando sua moglie ottiene di avere indietro la casa che era passata a Ines, la sorella di Lucia, proprio grazie all’attestato di morte di Lucia stessa.
In quel momento, per l’Ignota si sgretola tutto quanto. Quello che credeva un amore sincero e vero, si rivela essere ai suoi occhi solo un “intrigo sporco d’interessi”. Sdegnata, torna ad avere un atteggiamento ambiguo finendo per confondere Bruno e tutti i familiari che, fino a quel momento credevano di vedere in lei la povera Lucia.
La situazione si fa ancora più difficile nel momento in cui l’ex amante Salter si presenta in casa Pieri assieme ad un medico e ad una povera demente, che assomiglia molto a Lucia. Salter sostiene, assieme al medico, che quella povera donna sia la moglie di Pieri.
L’Ignota, ormai delusa dal frantumarsi sotto i suoi occhi dell’immagine pura e candida che si era fatta di Bruno Pieri, continua ad insinuare il dubbio su chi sia veramente, dando quindi manforte allo stesso Salter.
Alla fine l’Ignota lascerà Bruno per tornare a Berlino con l’ex amante tedesco, lasciando tutti nel dubbio circa la sua vera identità.
L’Illusione e la Realtà
La bellezza di questo testo teatrale sta, a mio avviso, proprio nel comportamento ambiguo della protagonista stessa.
L’Ignota, infatti, non si comporta come probabilmente ci si aspetterebbe.
Desiderosa come è di cambiar vita e abbandonare la sua esistenza squallida nella Berlino del dopoguerra, noi spettatori ci aspettiamo che faccia di tutto per far credere a Bruno Pieri, a Boffi e agli altri di essere la Lucia che loro cercano e desiderano essere viva. Soprattutto quando Salter cerca di metterle i bastoni fra le ruote.
In realtà, non appena l’immagine idealizzata che si era fatta di Bruno e degli altri si sgretola, torna ad avere un atteggiamento ambiguo, e forse anche “autolesionista”, poiché questo la conduce a dover vivere nuovamente con Salter a Berlino.
A ben guardare “Come tu mi vuoi” è un testo in cui Illusione e Realtà si susseguono e si scontrano in un gioco senza fine.
Quasi tutti i personaggi della vicenda sono alla ricerca di una realtà altra rispetto a quella che vivono.
Lo è in qualche misura Bruno Pieri che è ben felice di avere al suo fianco la moglie creduta morta, non solo per amore ma anche per questioni decisamente più pratiche.
Ma lo è soprattutto la nostra protagonista.
L’Ignota, più di tutti, è alla ricerca di una vita idilliaca, di una illusione di felicità. Per viverla è anche disposta ad annullare se stessa e la la sua vera identità, per assumere quella di Lucia.
Ma l’Illusione non è altro che un sogno che prima o poi svanirà via. Basta anche una singola cosa a rendere tutto vano, a far crollare tutto quanto. Perché la realtà, prima o poi, avrà la forza di riemergere.
Il Monologo dell’Ignota
Il monologo che propongo è quello che l’Ignota ha con Bruno, non appena viene a sapere della questione della casa e dell’attestato di morte di Lucia.
È in questo momento che l’Illusione dell’Ignota crolla inevitabilmente.
In un lungo dialogo con Bruno, l’Ignota cerca di spiegargli cosa sta provando, cerca di fargli capire il suo punto di vista.
Probabilmente è solo in questo momento che l’Ignota è davvero sincera e se stessa. Solo qui lo spettatore e lo stesso Bruno hanno di fronte e conoscono la vera “io” dell’Ignota.
Il testo del monologo
Perché è inutile, inutile, inutile: debbono aver sempre ragione i fatti! terra terra!
Tu sai bene che ignoravo tutto, ma non importa!
Ti voglio dir questo soltanto. Sono stata qua con te quattro mesi.
Sono venuta qua; mi sono data tutta a te, tutta; t’ho detto: «Sono qua, sono tua; in me non c’è nulla, più nulla di mio: fammi tu, fammi tu, come tu mi vuoi! M’hai aspettata per dieci anni? Fai conto che non sia stato nulla! Eccomi di nuovo a te; ma non per me più, non per tutto ciò che quella può aver passato nella sua vita; no, no; nessun ricordo più, dei suoi, nessuno: dammi tu i tuoi, i tuoi, tutti quelli che tu hai serbati di lei come fu allora per te! Ora ridiventeranno vivi in me, vivi di tutta quella tua vita, di quel tuo amore, di tutte le prime gioje che ti diede!»
E quante volte non t’ho domandato “così?… così?” beandomi della gioja che in te rinasceva dal mio corpo che la sentiva come te!
Sì!, Io, Cia! Io sono Cia! Io sola! Io! Io!
Non quella (indica il ritratto) che fu, e – come forse non lo seppe nemmeno lei stessa, allora – oggi, così, domani come i casi della vita la facevano.
Essere? Essere è niente! Essere è farsi.
E io mi sono fatta quella!
Ma non hai compreso nulla, tu
E tu, come lo faresti?
Se anche tu hai voglia di interpretare l’Ignota, allora accetta la sfida di Rubina!
Come diciamo sempre, sappiamo benissimo che l’interpretazione da noi proposta non è quella “giusta”. Questa è solo la versione di Rubina e sicuramente ne esistono tantissime altre!
Ma noi di Teatro per Tutti siamo curiose di vedere come reciteresti tu questo monologo!
E quindi tira fuori il coraggio e buttati!
Entra a far parte del nostro gruppo facebook “Monologo del Mese“e partecipa alla sfida! Per capire come partecipare, segui le indicazioni scritte nel gruppo o visita la pagina web “Monologhi”.
Nel caso pensi ti possa essere utile, abbiamo pubblicato un Manuale di Dizione.
In questo modo, se hai dei difetti di pronuncia o un forte accento, puoi tentare di correggerti! Nel nostro gruppo infatti potrai essere visto da attrici e attori provenienti da tutta Italia! Una buona dizione, anche se non obbligatoria, è comunque apprezzata!
Se vuoi, puoi anche leggere gli articoli del tutorial di recitazione, che possono chiarire alcuni concetti base.
Non si sostituiscono ovviamente ad una buona scuola di recitazione, ma possono essere utili per fugare dubbi o incertezze!
E non ti preoccupare se pensi di non avere il “physique du rôle” o l’età giusta per recitare l’Ignota, a noi va bene lo stesso. Vogliamo vedere come lo interpreteresti tu.
Aiutaci a rendere virale il Teatro! 🙂