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11 Errori da non fare durante Casting e Provini

11 Errori da non fare durante Casting e Provini

Indice dell'articolo

Purtroppo l’idea che partecipare ad un casting sia paragonabile a gareggiare in un talent show è piuttosto diffusa. Non c’è niente che faccia infuriare maggiormente i casting director quanto “presunti” attori che si propongono con la fatidica frase: ”Mi fai fare la comparsa in qualche film?”.

Il primo elemento fondamentale da considerare è quindi quello di capire cosa faccia realmente il Casting Director e di cosa si occupi realmente. Facendo attenzione a non scambiarlo per un agente, un talent scout o un capo gruppo (potete leggere approfondimenti su questo argomento nel mio precedente articolo “Dietro le Quinte dei Casting“).

5 errori da non fare nel proporsi ad un Casting Director

L’approccio con i casting director non riguarda essenzialmente la fase del provino ma anche il come vi metterete in contatto con loro per proporvi. Divido quindi le due fasi in “Errori da non commettere col casting director quando ci si propone” ed “Errori da non commettere col casting director durante il provino”.

In 20 anni di carriera posso fare un elenco dettagliato di tutto ciò che mi ha creato grande disagio e che, spero, leggendo questo articolo, voi non commetterete.

1. Proporsi attraverso i Social Media.

Non abusate mai della possibilità di essere in contatto sui Social con professionisti del settore. Spedire le proprie foto e curriculum su Messenger o in Direct su Instagram è assolutamente non professionale. Al massimo potete gentilmente chiedere un indirizzo e-mail a cui poter spedire il vostro materiale.

2. Spammare di messaggi e mail il casting director.

Evitate di mandare messaggi o e-mail con richieste assurde come: “Hai qualcosa per me?”, “Stai seguendo qualche progetto?”, “Ricordati di me”, “Mi fai un provino?”.

Verreste bannati all’istante o, se mandate tali richieste via mail, rischiate di ottenere una risposta poco carina o di non ottenere mai risposta. La regola è quella di mandare solo una volta all’anno il proprio materiale via e-mail e soltanto se lo avete aggiornato.

Se il casting director ha bisogno di voi, fidatevi, sarà lui/lei a rincorrervi.

Non dovete mai passare per quelli che elemosinano attenzione o che, ancora peggio, disturbano la privacy sui Social.

3. Chiedere consigli su come approcciare al mondo dello spettacolo.

I casting director non sono consulenti del lavoro, né realizzatori di sogni infranti. Non fanno provini a chi non ha mai studiato recitazione e a chi non ha nessuna esperienza. Se vi rendete conto di essere acerbi sotto questi punti di vista, prima di contattare un casting director arricchite il vostro curriculum di formazione adeguata ed esperienze lavorative.

Chi fa l’attore da diverso tempo sa che accedere ad un provino è già un miraggio, anche se si è diplomati e con diverse esperienze. Ricevere messaggi da chi dimostra che, dall’oggi al domani, ha deciso di essere attore e vuole la sua chance, fa innervosire parecchio!

4. Proporsi anche se non si corrisponde a quanto richiesto.

Soprattutto gli attori sprovvisti di agente commettono questo errore. Se nell’annuncio casting c’è scritto che il casting director sta cercando, per esempio, attrici bionde, è totalmente non professionale mandare il proprio materiale accompagnato da frasi come: “So che cercate bionde ma mi posso tingere i capelli”, “So che cercate donne ma, se vi dovessero servire uomini, io sono disponibile”.

Seguendo queste logiche, l’annuncio non ha alcun valore e fate perdere tempo al casting director che (dico sul serio) si infuria, dovendo leggere quanto poco rispetto abbiate del vostro stesso lavoro e del nostro!

5. Nessun rispetto per il proprio materiale.

Di questo ne ho scritto, parlato, ci faccio lezioni da anni. Ma ancora,ricevo e-mail in cui le fotografie sono scattate in malo modo, non sono nominate, non si vede in faccia il soggetto (è quasi di spalle, indossa occhiali da sole, ha tutti i capelli davanti,  la luce brucia i lineamenti o è totalmente al buio), oppure ne manda di ogni tipo (lo stesso scatto sia in bianco e nero che a colori, figure intere, mezzi busti, mentre canta col microfono in mano, mentre è al mare in costume da bagno con gli amici).

So che alcuni di voi staranno sorridendo, ma per i casting director è una tragedia! Dimostrare di non sapere con che foto proporsi significa non avere idea della propria identità, di chi puoi rappresentare per il pubblico e, di conseguenza, non sapere cosa significa essere attori.

Il curriculum è l’altro elemento che fa temere il peggio.

Deve essere redatto in un modo semplice, ordinato ed essere contenuto in una sola pagina. Regole che ripeto da anni. Invece arrivano documenti improponibili che descrivono subito quanta disattenzione e noncuranza ci sia per questo elemento.

Ecco cosa ricevo ancora e che, vi prego, di non fare:

  • Il curriculum è scritto direttamente nel corpo della mail e non è un documento in allegato;
  • È in formato europeo;
  • Contiene fotografie;
  • È colorato, scritto con font vergognosi (usate solo Arial, Calibri o Times New Roman, niente altro!);
  • Non è suddiviso correttamente e si mischiano formazione ed esperienze lavorative (vi ricordo che a questo link potete scaricare il form che ho creato per scriverlo nel modo giusto: https://drive.google.com/file/d/1rSYKQapjEt-iBpBZMaJocxTzLnNhJ84J/view?usp=sharing );
  • Manca il numero di telefono;
  • Ci sono più spazi tra una riga e l’altra che elementi scritti, il tutto per arrivare a tre pagine e, secondo chi l’ha scritto, per non fare la figura di chi non ha nessuna esperienza. Sia che abbiate 30 anni di carriera, sia che abbiate appena iniziato, il cv deve stare su un’unica pagina;
  • Manca il consenso dei dati personali;
  • C’è la firma autografa;
  • È una sorta di biografia di tre pagine, con un racconto in terza persona su sogni, aspettative, film preferiti e hobby;
  • Insieme alle esperienze attoriali, sono mischiati lavori da autore, montatore, regista, coreografo, musicista, idraulico o parrucchiere. Sia che le esperienze riguardino o meno il settore spettacolo o che non riguardino affatto questo mondo, non va mai scritto niente altro se non le esperienze da attore. Di tutto il resto, anche se siete degli scrittori eccellenti, al casting director, non interessa!
  • Nell’elenco di esperienze professionali, sono inseriti ruoli da comparsa o da figurazione. I casting director non si occupano di generici. Dimostrare di non sapere la differenza tra generico ed attore vi fa fare una brutta figura;
  • Il file del curriculum non è nominato o, peggio ancora, è nominato come “cv artistico”, “cv da attore”, “cv aggiornato” ed il vostro nome non appare.

6 Errori da non fare durante il provino

Mettiamo adesso che siete riusciti ad essere chiamati per un provino. Ecco cosa non fare assolutamente quando siete davanti al Casting Director.

1. Troppa spavalderia.

Molti attori, per celare il nervosismo, si presentano al provino troppo carichi, straparlano, urlano, ridono di continuo. Questo non è assolutamente di aiuto. Innanzi tutto perché vi mettete al centro dell’attenzione nel modo errato: state dimostrando di non avere il controllo delle vostre emozioni.

In fase di provino vi si osserva anche al di fuori della vostra interpretazione. A meno che non facciate una performance veramente valida, col vostro comportamento potete mettere a rischio il provino stesso. Un casting director deve avere la certezza che, se passerete il provino, il vostro carattere non sarà d’intralcio durante le riprese, sul set.

Un attore troppo spavaldo pone tutta l’attenzione su di sé, questo significa non dare troppa importanza all’ascolto dell’altro. Se non ascolterete bene le direzioni, il provino andrà male!

2. Le giustificazioni.

Avere la possibilità di fare un provino, come abbiamo già detto, è una fortuna. Presentarsi all’incontro mettendo le mani avanti con scuse come: “Non ho una gran memoria perché ho ricevuto le battute solo ieri” vi pone subito in cattiva luce. Qualsiasi problema abbiate avuto, il casting director non è un confidente, non è un insegnante, non vi giustificherà in nessun modo.

Vi auguro di non esserlo mai, ma se sapete di essere poco preparati non ditelo. Se una parola o una frase non vi entra in testa, sostituitela e fate il provino come se nulla fosse. Molte volte preferiamo la naturalezza, rispetto all’attaccamento al testo.

Ciò che vi suggerisco, comunque, è di arrivare SEMPRE il più preparati possibile.

3. Fermare il provino.

Il provino deve essere buono dall’inizio alla fine. L’unica persona che può interrompere la vostra performance è il casting director. Se avete buchi di memoria, se non vi sentite a vostro agio, se non provate l’intensità dell’emozione che volete raccontare NON FERMATEVI. Proseguite. Sarà il casting director ad accorgersi che qualcosa non va e a darvi un’altra possibilità.

4. Iniziare l’interpretazione quando volete voi e come volete voi.

Per evitare spiacevoli intoppi durante la vostra interpretazione, consiglio sempre, prima di cominciare la performance, di chiedere al casting director quali sono i limiti dell’inquadratura.

È possibile che, a casa, in estrema tranquillità, abbiate provato la scena in piedi, muovendovi molto o camminando liberamente nello spazio. Spesso, la telecamera con cui vi si riprende durante il provino è fissa. Questo significa che non vi può seguire se vi muovete, oppure le luci che vi illuminano sono posizionate ad una distanza tale che, se vi muovete nella direzione sbagliata, rischiate di essere bruciati (sovraesposti).

Se chiedete prima ciò che potete fare, eviterete di uscire dall’inquadratura e di andare incontro ad uno STOP da parte del casting director. Delimitate le vostre azioni a seconda di ciò che vi dice il casting director (solitamente ci sono dei pezzi di scotch di carta per terra che circoscrivono il raggio d’azione).

Dopo aver capito come e quanto vi potrete muovere, NON dovete cominciare quando decidete voi.

Il provino inizia quando il casting director dice “AZIONE” e, come detto, termina quando il CD dice “STOP”.

5. Scarsa analisi del testo.

Il provino su parte è una scena estrapolata da una sceneggiatura. Non avrete mai la possibilità di leggere per intero la storia, a meno che non otterrete il ruolo da protagonista. Questo significa che dovrete analizzare il testo per capire elementi fondamentali quali: il carattere del personaggio, le volontà del personaggio, i suoi bisogni, le sue debolezze, il suo modo di fare.

Se vi concentrerete solo sulla memoria, il provino non andrà a buon fine.

Ricordatevi che è pieno di bravissimi attori che potranno concorrere, insieme a voi, per lo stesso ruolo. Il casting director non controlla se la sapete a memoria. Vuole vedere un personaggio e questo traspare SOLO se avete fatto una buona analisi del testo. Attenzione, perché non significa “capire cosa succede in scena”, quello lo sanno capire in molti. Una buona analisi sta nel comprendere ciò che non è scritto e saperlo raccontare attraverso l’interpretazione. Questo è il lavoro dell’attore!

6. Lo sguardo fisso.

Sia che abbiate la fortuna di avere una spalla, sia che dobbiate guardare a filo macchina durante l’interpretazione, non significa che il vostro sguardo debba rimanere “incollato” agli occhi della spalla o a filo macchina. L’occhio vive ed è uno degli elementi fondamentali che vi aiuta a raggiungere la verità nell’interpretazione.

Per approfondire

Vi ho elencato gli errori più grossolani. Spero che questo articolo vi sia stato d’aiuto e, come sempre, per domande o chiarimenti, potete contattarmi su Facebook sulla pagina dedicata ai Tutorial per attori: https://www.facebook.com/Tutorialperattori/ 

o si Instagram sul mio profilo: https://www.instagram.com/martagervasutti/?hl=it

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