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3 Commedie sul Natale

3 Commedie sul Natale

Indice dell'articolo

Quando il Natale si avvicina, può venire la voglia di vedersi qualche film o spettacolo a tema natalizio. Qualcosa che possa dare spazio ai buoni sentimenti.

Il problema è che a volte questo tipo di storie rischiano di diventare scontate e poco coinvolgenti.

Chiunque di noi, durante il periodo natalizio si è ritrovato a vedere, suo malgrado, film o spettacoli teatrali dalla trama così piatta e smielata, da  risultare diabetica anche per chi, come la sottoscritta, è una persona dalla lacrima facile.

Per fortuna, in mezzo ai film e testi teatrali di bassa qualità, ci sono tre storie davvero affascinanti, che riescono a farci riflettere sulla vita e su ciò che è importante, senza essere banali.

Si tratta di tre commedie così ben scritte e popolate da personaggi così ben riusciti, che ogni volta è proprio un piacere riguardarsele, gustarsele quasi come se fosse la prima volta.

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Natale in casa Cupiello, di Eduardo De Filippo

Se si parla di commedie a tema natalizio, è impossibile non citare il capolavoro di Eduardo De Filippo, la tragicommedia “Natale in casa Cupiello“.

Protagonista della storia è la famiglia Cupiello e, in particolar modo, i due capostipiti: Luca e sua moglie Concetta.

Siamo al 23 dicembre e fervono i preparativi per la festa di Natale, particolarmente sentita da Luca Cupiello, che è impegnato nell’allestimento del suo prezioso presepe.

Tutta la storia si fonda, principalmente, sulla convinzione del protagonista di aver creato una famiglia felice e unita. Ma la realtà è ben diversa.

Il figlio minore di Luca, Ninniello, litiga continuamente con lo zio paterno Pasqualino. La primogenita, Ninuccia, intende lasciare il marito perché innamorata di un altro uomo.

Concetta nel corso della commedia fa di tutto perché il marito non si renda conto del dramma di Ninuccia e il pranzo di Natale possa svolgersi nel miglior modo possibile. Tuttavia, la verità trova sempre il modo di saltare fuori e la farsa che Concetta e gli altri vorrebbero portare avanti agli occhi di Luca ha vita breve.

La verità di Ninuccia viene a galla nel modo più terribile e feroce possibile. A pagarne maggiormente le conseguenze è proprio Luca, che gli crollerà il mondo addosso …

Come al solito, Eduardo De Filippo mescola insieme commedia e tragedia, portando alla luce una storia che tocca le corde dell’animo, facendole vibrare.

Una storia triste, sì, ma che sa anche far ridere.

Una storia che sembra suggerirci che nascondere la verità ai propri familiari, anche quando è davvero brutta, non è mai un bene.

Canto di Natale, di Charles Dickens

Non poteva certo mancare “Canto di Natale” di Charles Dickens. Un racconto davvero celebre, da cui sono stati tratti musical, commedie e svariate versioni cinematografiche.

Protagonista è un vecchio e ricco banchiere della Londra del 1843, Ebenezer Scrooge. Ha passato tutta la sua vita ad arricchirsi, lavorando duramente e tralasciando per questo gli affetti.

Ne consegue che, con il passare degli anni, Scrooge si è indurito, limitando al minimo i rapporti con il prossimo. Tutto, per lui, è infatti quantificabile in denaro e non c’è spazio per la generosità e i buoni sentimenti. Proprio per questo motivo odia molto il Natale, ritenendola una festa per gente fessa o fannullona.

Avido e avaro, pur di non spendere più del necessario e aggiungere denaro nella sua preziosa cassaforte, è disposto a risparmiare anche sul cibo e sul proprio vestiario, per cui è impensabile aspettarsi qualche gentilezza da parte sua.

Ma la notte della vigilia di Natale, mentre Scrooge tenta di prendere sonno, gli farà visita lo spirito di un suo ex socio.

Il fantasma lo prega di cambiare atteggiamento nei confronti del denaro e delle persone e lo informa che, in quella stessa notte riceverà la visita di tre strane creature: lo spirito del Natale Passato, lo spirito del Natale Presente e lo spirito del Natale Futuro.

Inizia per il vecchio Ebenezer una sorta di viaggio nel tempo, in cui riuscirà a vedere se stesso da un punto di vista insolito: quello delle persone che lo circondano. E a poco a poco la durezza del suo carattere si sgretola lasciando posto ad uno Scrooge nuovo.

Accumulare denaro e ricchezze, anche a danno dell’altro, è una tentazione che può solleticare chiunque.

Per quanto si possa cercare di negarlo, tutti noi vorremmo poter nuotare in mezzo  montagne di soldi, come Paperon de Paperoni. ( A proposito, conosci la versione Disney di “Canto di Natale”? Ti lascio qui il link amazon del bel libro illustrato “Il canto di Natale di Topolino e altre storie ispirate a Carles Dickens” 🙂 )

E è per questo che il racconto di Dickens è ancora tanto attuale.

“Canto di Natale” ci insegna a non fare e a non accettare le ingiustizie, anche e soprattutto se queste potrebbero portarci dei vantaggi.

Dietro ad un racconto fantastico sul Natale, Dickens esprime una dura e spietata critica al capitalismo. Ed è per questo che “Canto di Natale” piace moltissimo a grandi e piccini.

 


 

Il dono di Natale, di Eduardo De Filippo

Il dono di Natale” è un atto unico che il grande Eduardo ha composto nel 1932. Non è una delle sue commedie più famose, ma a mio parere è comunque un’opera teatrale davvero interessante.

“Il dono di natale” è una delle prime commedie che Eduardo ha messo in scena assieme ai suoi due fratelli con la compagnia del Teatro Umoristico “i De Filippo”.

Basata sulla novella “The gift of the Magi” dello scrittore statunitense O. Henry, andò in scena una sola volta nel 1934 e non è mai stata pubblicata. Solo più tardi, Eduardo De Filippo la inserì nella sua raccolta “La Cantata dei giorni pari”.

Protagonisti dell’atto unico sono due giovani neo sposi, molto innamorati ma anche molto poveri: Attilio ed Emilia. I due vivono in affitto in una casa, i cui proprietari sono una coppia più anziana, Domenico e Sofia. I due, al contrario dei dolci sposini, non fanno altro che litigare tutti i giorni.

Nell’intreccio si insinua anche il Barone Cerenza che corteggia insistentemente Emilia, la quale lo respinge con forza dando vita a numersoe situazioni comiche e gag, capitanate da Domenico.

Il Natale si avvicina e Attilio ed Emilia non hanno abbastanza soldi per farsi il regalo vicendevolmente.

Emilia perciò, pur di far scartare un regalo al suo sposo, si taglia i capelli e li rivende per poter comprare ad Attilio la catenina per il suo prezioso orologio da taschino. E Attilio, a sua volta, vende l’orologio da taschino per poter poi comprare un set di pettini per Emilia. Set che, a quel punto, risulterà del tutto inutile come la catena acquistata da Emilia.

Una commedia dolce e delicata, in cui protagonisti assoluti sono l’amore e i buoni sentimenti e dove si ride di gusto!


 Qual è la tua commedia sul Natale preferita?

Personalmente, durante le festività natalizie, mi fa davvero piacere rivedere una di queste tre commedie, ma sono sicura che ce ne siano tantissime altre degne di essere viste e conosciute!

Tu quale “storia di Natale” preferisci? Dimmelo, scrivendolo nei commenti e… Buon Natale!

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