Qualche anno fa ho letto un testo teatrale di Yasmina Reza che mi ha conquistato fin dalle primissime pagine: “Art“.
L’atto unico ci presenta lo spaccato quotidiano di tre uomini legati da una profonda amicizia. La Reza ci parla del loro rapporto attraverso l’espediente, solo in apparenza insignifcante, dell’arte.
In “Art” infatti i temi dell’amicizia e dell’arte sono stati sapientemente collegati dall’autrice, per mettere a nudo quanto anche un rapporto vero e profondo come quello dell’amicizia nasconda insidie insospettabili.
Nell’ormai consueto stile della Reza, i tre personaggi in scena parlano molto tra loro, senza tuttavia saper davvero comunicare. E ben presto finiscono per litigare.
La trama di “Art”.
La trama di “Art” è infatti giocata tutta su una lunga conversazione fra i tre amici, il cui oggetto d’interesse è una tela particolare.
Siamo nella Parigi di fine anni ottanta.
Serge, facoltoso amante d’arte contemporanea, ha appena acquistato per una cifra stratosferica una tela completamente bianca, ma di valore inestimabile all’interno del panorama artistico.
Felice e oroglioso del suo acquisto, fa vedere il quadro ai suoi due più cari amici, Marc e Yvan. Entrambi non si capacitano di come una tela completamente bianca possa costare così tanto e cercano di far ragionare Serge proprio su questo punto.
Ne nasce così una discussione sull’arte e la sua percezione, che però sfocerà ben presto in un litigio vero e proprio. L’ oggetto della discussione non sarà più la tela e tanto meno l’arte contemporanea, bensì l’amicizia ultra decennale tra i tre.
Un quadro può davvero mettere in crisi un’amicizia?
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L’Amicizia e la Non Comunicabilità.
Naturalmente la tela rigorosamente bianca di Serge è solo un’espediente per parlare di altro.
Nel corso della lunga conversazione tra i tre amici, si rivela piuttosto chiaramente che il quadro di Serge è solo un pretesto che soprattutto Marc usa per mettere sul tavolo altre questioni inerenti al rapporto che lui ha principalmente con Serge e in secondo luogo con Yvan.
la discussione sulla tela è quindi solo la punta d’iceberg di un’amicizia lunga una vita e profondamente in crisi.
Serge, Marc e Yvan, come detto, non fanno altro che parlare per tutta la durata dello spettacolo. Parlano ma non si ascoltano mai. Non sono mai disposti ad accettare un punto di vista differente dal loro.
Tutti e tre, ma soprattutto Serge e Marc, portano avanti il loro punto di vista credendolo l’unico accettabile. E ad Yvan resta il difficile compito di mediare tra i due.
La Non Comunicazione la fa così da padrona e i tre arriveranno addirittura alle mani, pur di affermare il proprio punto di vista.
Ma può esserci Amicizia senza comunicazione?
In quest’ottica il tema principale che Yasmina Reza mette al centro del suo “Art” è perciò l’Amicizia.
Si può essere amici senza ascoltarsi?
E’ una domanda senza risposta. Perché l’autrice lascia che sia il lettore o lo spettatore a rispondere.
Senz’altro non ascoltarsi rende tutto più difficile. Ma è anche vero che alla base di un rapporto importante, come quello dell’amcizia, c’è l’affetto. Se quello c’è veramente, allora farà da collante contro tutte le avversità che possono nascere in un rapporto d’amicizia.
Sicuramente l’affetto che unisce i tre protagonisti è vero e autentico. Ma è innegabile che qualcosa è cambiato nel loro rapporto.
Ed’altra parte anche Serge, Marc e Yvan non sono più quei ragazzi di tanti e tanti anni fa, che ne hanno passate così tante insieme.
Sono cambiati nel corso degli anni. Le loro vite e le loro esperienze li hanno resi uomini diversi rispetto al passato.
E allo stesso modo deve mutare la loro amicizia. E’ l’unico modo per farla sopravvivere.
L’affetto può quindi salvare l’amicizia? Yasmina Reza sembra non darci una risposta, anche se ci dimostra che a volte l’affetto può portarci a mentire, a fin di bene.
Ma si parla ancora di amicizia vera, se un nostro amico mente, anche se lo fa a fin di bene? Un amico non dovrebbe essere, sopra ogni altra cosa, sincero? E perciò, l’ amicizia che ricorre alla bugia è davvero Amicizia?
Al di là delle tante battute sarcastiche presenti in “Art” che lo rendono un testo davvero divertente, Yasmina Reza ci pone dinnanzi tutti questi grandi interrogativi.
E proprio per questo penso che sia uno dei migliori testi teatrali che abbia mai letto e che ti consiglio di acquistare al più presto!
In Italia, qualche anno fa, “Art” è stato interpretato da tre grandi interpreti: Alessio Boni (di cui ho parlato nell’articolo “I cinque attori italiani più belli (e bravi)“), Alessandro Haber e Gigio Alberti.
Io purtroppo mi sono persa questa messinscena, anche se avrei tanto voluto vederla… chi di voi invece l’ha vista? Vi è piaciuta? Ditemelo nei commenti!
Qui sotto vi metto il video del trailer di “Art”, diretto da Giampiero Solari.
A proposito di amicizia… Sembra che i tre attori, dopo aver fatto questo spettacolo, siano diventati grandi amici! 🙂